Da Otres a Phnom Penh

Eccoci a Phnom Penh, la capitale della Cambogia.
Dopo un giorno veramente, ma veramente infernale sulla strada abbiamo trovato un hotel e ce ne andiamo a dormire alle 19.30.
Cosa dire, siamo passati da Kampot, patria del pepe, poi da Kep, patria del sale e adesso per arrivare qui nella capitale della tristezza.
Foto? Niente!
Pepe ne abbiamo gia visto a sufficienza in Vietnam, il sale corrode la moto, e Phnom Penh la conosciamo già.
Quindi non perdiamo tempo in cose inutili. Da domani saremo in una zona nuova per noi e magari faremo qualche foto. Magari...
Tirando le somme posso dire che se i Thailandesi non sanno guidare la macchina, i Cambogiani non sanno guidare e basta.
E' impossibile prevedere le mosse del mezzo davanti a te: può mettere una freccia e non girare mai, freccia a destra per girare a sinistra, frenate a casaccio ma soprattutto durante i sorpassi.
Chi sorpassa frena, non chi viene sorpassato..
Perchè sono ospite in un paese straniero e non cerco rogne, ma qui bisogna sparare.
Miei cari cambogiani, perchè non provate ad imparare a leggere e poi non provate a prendere la patente?
Scoprirete che anche se il bufalo non ha il freno motore, la Lexus ce l'ha!
Quella cosa luminosa sulla strada si chiama SEMAFORO: quando è rosso ci si deve fermare.
La doppia linea continua significa DIVIETO DI SORPASSO, e non indica l'obbligo tassativo di circolare contromano.
Io me la prendo, ma in Cambogia non esiste la scuola guida. E la polizia continua a fermare me che ho 2 patenti e rispetto il codice della strada, ma ferma un po' quelle bestie dei tuoi connazionali!
Come rimpiango Pol Pot...
Proprio x non lasciarvi senza foto ne allego una:
Ecco la motoretta che non rimarrà mai senza benzina!



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