E' ora di tornare a casa

La pacchia è finita e si avvicina il giorno del rientro.
Possiamo dire che in questo viaggio non ci siamo fatti mancare niente, siamo passati dal freddo polare al caldo torrido con intermezzi di pioggia gelida e temporali tropicali.
Abbiamo viaggiato in moto, scooter, fuoristrada, autobus, aereo, minibus, taxi, pullman, treno e pick-up.
Abbiamo veramente mangiato di tutto, dal muschio di fiume alla pelle di bufalo fino agli gnocchi ai quattro formaggi e spaghetti alla carbonara.
Per non parlare di quanti animali ci hanno attraversato la strada, dai maiali laotiani ai cobra di Khanom.
Anche gli alloggi sono stati molto vari passando da super ville a super bettole con intermezzi in motel molto ambigui.
Abbiamo goduto dell'ospitalità dei coltivatori di oppio ma anche dell'aviazione reale e siamo stati accolti da un sacco di gente armata sia governativi che non.
Già che c'ero ho anche cambiato residenza, adesso risiedo da qualche parte sul confine birmano ma non so neanch'io bene dove, probabilmente a Dan Sing Khorn.
Ma la cosa che forse ci ha più meravigliato e il numero di foto che abbiamo: poco meno di 400!
E noi siamo quelli che non facciamo foto e che non ci portiamo più la macchina fotografica in viaggio perché è un peso inutile.. Se volete vederle proprio tutte dovrete passare da Brisino.
Abbiamo anche fatto un record di acquisti: oltre alla solita calamita da frigo e alla chicca per la nostra mensola degli orrori abbiamo anche comprato due, e dico due, souvenirs! Uno in Laos e uno in Thailandia e per questi acquisti pazzi ci è servita una borsa in più.
Foto del giorno: la solita cosa! L'ennesima spiaggia deserta...