Agonda beach

Adesso siamo veramente al mare e ci fermiamo una settimana.
Agonda è una delle baie di Goa, forse quella più tranquilla, e una delle poche rimaste senza venditori sulla spiaggia, senza moto d'acqua e rotture del genere.
Arrivare qui è stata un'impresa: 8 ore di viaggio tra nebbia, freddo e montagne. Teoricamente dovevamo metterci quattro ore prendendola comoda e facendo tutta autostrada, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo.. la montagna.
Partenza all'alba per essere al mare entro mezzogiorno, ci infiliamo subito in autostrada e sfrecciamo via dritti a 100 all'ora tanto non si può sbagliare... ma c'era un bivio e ovviamente abbiamo sbagliato.
Quando ce ne siamo accorti eravamo già fuori percorso da almeno una cinquantina di chilometri così abbiamo acceso il navigatore che, offeso perché l'avevamo ignorato, ci ha punito facendoci attraversare le montagne: 80 chilometri di curve, strade strette e venditori di cipolle.
Ma è stato comunque bello.
Siamo passati in una zona decisamente selvaggia dove eravamo solo noi e la foresta, neanche più le cipolle. La segnaletica diceva di fare attenzione alla fauna selvatica e ogni cartello riportava un animale diverso: pericolo attraversamento elefanti, cervi, daini, cinghiali, serpenti, manguste, leopardi, orsi, tigri, pavoni, formichieri, bufali e altri che adesso non ricordiamo, dando poi per scontate le mucche e i cani.
Praticamente uno zoo safari.
Ma la cosa più strana è stata raggiungere il mare e iniziare a vedere i primi visi pallidi sulla strada: era tanto tempo che non ne vedevamo e ci è quasi venuta la voglia di fermarci da qualcuno e farci un selfie con loro!
Ormai l'India è dentro di noi...
Qui al mare ci sentiamo un po' spaesati perché non siamo più abituati a certe usanze occidentali.
Fermi per uno spuntino non ci hanno dato l'acqua di tutti nel bicchiere di tutti, il menu era comprensibile e pieno di piatti di carne tra cui il maiale, ci hanno dato le posate, e non abbiamo potuto bere il butter milk che ormai è la nostra bevanda abituale.
Il butter milk è ciò che resta dopo la produzione del burro, il latticello che noi buttiamo via o, aggiungendo una componente acida, trasformiamo in quei fiocchi comunemente conosciuti come la Yocca, quel formaggino insapore che trovi nei banchi frigo dei supermercati.
Gli indiani lo bevono con l'aggiunta di sale, pepe e curry.
Quando l'abbiamo chiesto al ristorante ci hanno guardato come se fossimo alieni, in effetti veniamo dall'India e qui è Portogallo..
Non essendo nella vera India pare che funzioni anche Internet, così potremo pubblicare qualche foto in più con l'ormai dimenticato WI-FI a scrocco.
Foto del giorno: Gli indiani non si smentiscono mai.
Credevo che gli italiani fossero le uniche bestie al mondo che non sanno stare in fila ma visti gli indiani mi sono ricreduto. Loro si devono ammassare sempre: ai caselli, davanti ai bancomat o dal benzinaio ma non credevo che riuscissero a farlo anche in ovovia!
P.S. ricevendo il post di ieri ho notato un particolare nella foto: Si può intravedere sulla destra il famoso bicchiere di tutti.



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