Vadodara

È stata durissima ma siamo arrivati a Vadodara.
Pur essendo a solo un'ora di autostrada da Ahmedabad noi ce ne abbiamo messe cinque perché in questa autostrada non sono ammesse le moto.
Il problema è che l'autostrada ha sostituito la strada principale, quella dritta, e l'unico modo per arrivare a destinazione è stato andare a zig zag tra i paesi raddoppiando i chilometri e dimezzando la velocità.
Vadodara merita una visita, il centro storico è bello e il quartiere del mercato è anche meglio: niente boiate da turisti ma pieno di boiate da indiani, qui ci sarebbe da riempire un container di chicche per la nostra mensola degli orrori.
La città è ricca, qui c'è il petrolio, e per questo si vede di più la povertà:
mentre in altri posti se sei poverissimo puoi farti un rifugio di fango e merda o stare sotto un albero, qui vivi sul marciapiede in mezzo a polvere e immondizia dove non osano neanche i cani randagi.
A proposito di merda! Abbiamo scoperto un uso dei frisbee, ricoprono come tegole le pire funerarie.
In città ci sono tante delle belle cose da vedere ma oggi ci siamo goduti il mercato che non è quello finto tutto colori, profumi e pantaloni con gli elefanti, ma quello vero con un dedalo di viette piene di botteghe di ogni genere e decine di migliaia di persone ammassate a fare acquisti.
I mariti che a casa si lamentano perché devono accompagnare le mogli al centro commerciale di sabato pomeriggio dovrebbero provare a venire qui e capire come sono fortunati.
Non ho mai visto un caos così spettacolare.
Strano ma vero siamo in un hotel in centro e stasera ci lanciamo nella vita mondana. Magari facciamo tardi e tiriamo le 9.00.
Foto del giorno: Divinità locali.
Shiva sullo sfondo e una Venere in primo piano.



                    CONTINUA