Considerazioni a bordo vasca: Thailandia

Eccoci svaccati in piscina a riprenderci dalla giornata di ieri.
È un buon momento per pensare alla nostra avventura e trarre qualche conclusione.
Ad esempio, come e perchè girare il sudest asiatico.
Thailandia: come sappiamo è bella, sicura economica e organizzatissima. Anche un idiota può girarla da solo senza problemi e disagi. Decidi dove andare, chiedi alla guest house e loro organizzano tutto.
Girarla in completa autonomia come facciamo noi è un pochino più difficile, ma grazie alla disponibilità degli abitanti sempre pronti a darti una mano tutto è possibile e realizzabile. L'unico vero problema è raggiungere delle destinazioni precise con mezzi propri, perchè la segnaletica è appositamente studiata per confondere lo straniero!
Tutti i cartelli sono bilingue, quando non servono. L'ultimo trabocchetto ce l'hanno fatto per arrivare qui ad Ayutthaya.
Sulla mappa la strada è semplicissima: autostrada 2 verso sud, grande incrocio con la statale 32, svolta a destra, 20 Km e sei nei dintorni della città. Poi basta chiedere.
Bene.. prendiamo l'autostrada, arriviamo fino alla zona dell'incrocio e di colpo i cartelli diventano monolingua!
La statale 32 non è indicata, ma c'è la 33 che non nè esiste sulla mappa nè sul navigatore e le città indicate sui cartelli verdi come se fossero megalopoli non sono altro che villaggi spesso neanche presenti sulle cartine.
Ma noi lo sappiamo e non ci facciamo fregare, cosi affidandoci al semplice senso dell'orientamento cerchiamo di avvicinarci il più possibile alla meta.
Solitamente i cartelli sono a 150mt dalle svolte e poi ce n'è uno sull'angolo, come in tutto il mondo. Qui no, almeno non dove sono indispensabili! Infatti, costeggiando il fiume che sicuramente porta ad Ayutthaya vediamo un cartello piccolo nascosto tra le foglie che la indica a destra. Ma non c'è nessuna via! Dopo un Km ci sono 3 strade che svoltano a destra nel raggio di 50 metri, tutte delle stesse dimensioni e piene di cartelli che indicano dove portano ma Ayutthaya non è scritto da nessuna parte, neanche in Thai! La strada giusta era la seconda e si può scoprirlo solo dopo averla percorsa per 500mt quando appare il cartello che indica Ayutthaya dritto! ...e non c'è altra strada, è per forza dritto!
Il meglio è ai cavalcavia: il cartello indica dritto, arrivi al cavalcavia che ha sempre una stradina laterale che passa sotto. Niente indicazioni, segui la via principale. E quando sei sopra al cavalcavia puoi vedere chiaramente i cartelli, sotto, che indicano che dovevi svoltare a destra sotto il ponte e non passarci sopra! Bastardi!
Così credi di poter fare inversione a U come è permesso fare ovunque, anche in autostrada.. ma non qui! Ci hanno piazzato gli spartitraffico! A ri-bastardi!
Penso all'anno scorso, quando anche il navigatore si perdeva alle porte di Bangkok: arrivavi al primo incrocio e, come per magia, il navigatore cambiava lingua! Parlava solo thai, scriveva solo thai e non mostrava più le indicazioni delle svolte. Non c'era niente da fare, piuttosto che darti un'indicazione si spegneva!
Andate un po' a rileggervi il post di Gennaio 2014 "da hua hin a pattaya" e vedrete che delirio!
Intanto allego la prova inconfutabile dell'esistenza della statale 32.. con culone di elefante.



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