La via della seta

Ieri abbiamo fatto sosta a Wang Nam Khiao e ho nominato i tessuti: solo perché ho parlato con un tailandese. Mi diceva "sirk" e non capivo, poi ha indicato la maglia e ho intuito fosse tessuto.
È il classico problema di pronuncia, gli orientali dicono la ELLE al posto della ERRE, ma non perché non sanno dire la ERRE, ma perché si confondono! Infatti c'è la seta, che in inglese è silk..
Come quella cameriera che una mattina ci ha proposto una omrèt per colazione, e quando noi dicevamo omelette lei rideva..
Questa mattina abbiamo visto le indicazioni per la Jim Thompson farm e abbiamo capito!
Jim Thompson era un newyorchese trapiantato a Bangkok che ha iniziato il commercio e la produzione di seta in Thailandia. Scomparso misteriosamente (la leggenda dice sbranato da una tigre) ha lasciato un segno indelebile, e un patrimonio inestimabile, in questa zona.
La sua casa di Bangkok è anche un'attrazione turistica perché ha portato da qui alla città due costruzioni in teak bellissime, che ha piazzato in pieno centro nascoste in una micro foresta come giardino.
Se passate da Bangkok vi consiglio una visita, ma solo se ci arrivate in barca sul klong (canale-cloaca con servizio taxi boat).
Mentre scrivo c'è un vicino che scatarra allegramente. Che ci volete fare, qui è consuetudine.
E così oggi abbiamo attraversato la via della seta sempre in direzione nord e adesso ci siamo fermati vicino a Chaiyaphum per la notte. Non sappiamo ancora se in zona c'è qualcosa di interessante da vedere, ma fortunatamente qui c'è qualcuno che parla inglese e  chiederemo informazioni a cena.


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